- 1 Materasso e reti: una scelta in sintonia
- 2 Piani di appoggio, le classificazioni
- 3 La struttura dei piani di appoggio
- 4 La rigidità: anatomico o ortopedico?
- 5 Le reti fisse o mobili
- 6 Le misure
- 7 Il telaio
Oltre al semplice materasso, è molto importante per dormire bene e costruire il proprio letto ideale scegliere le reti che fungeranno da appoggio, svolgendo un ruolo essenziale per il riposo notturno, senza destarsi al mattino con dolori ovunque. Qui trovate una dettagliata guida alla scelta delle reti per materassi, con tutti gli aspetti che devono essere presi in considerazione affinché il nostro letto risulti perfetto, sia esso singolo,matrimoniale o da una piazza e mezzo. Anche la rete a sua volta presenta una serie di fattori determinati di cui dovremo tenere conto, ovvero il telaio, i piani di appoggio e le misure: vediamo insieme quali caratteristiche devono avere.
Materasso e reti: una scelta in sintonia
Come vedremo in dettaglio nei due capitoli successivi, se si decide di acquistare un letto o sostituire le reti di quello che si ha già, non si deve ragionare per singoli blocchi, ma pensare a reti e materasso come un tutt’uno, deve esserci infatti una sintonia che armonizzi le qualità di entrambi, in modo da assicurare al corpo il giusto riposo durante il sonno. Pertanto reti e materasso non devono essere valutati separatamente, ma anzi è necessario sapere che vi sono reti ideali per ogni tipologia di materasso. Ecco qualche esempio:
- Materasso a molle: reti a doghe in legno o a pezzo unico
- Materasso in lattice: basi anatomiche o reti motorizzate
- Materasso in memory: basi anatomiche o reti motorizzate
- Materasso ortopedico: base di appoggio ortopedica
Piani di appoggio, le classificazioni
In commercio vi sono molti tipi di piani di appoggio, classificabili sotto vari aspetti: dal punto di vista della struttura abbiamo piano di appoggio
- A doghe
- In metallo
- Ortopedici
Altra differenziazione fondamentale può essere fatta dalla prospettiva della rigidità della base di appoggio, per cui vi sono quelli
- Ortopedici
- Anatomici
Infine possiamo distinguere le basi anche a seconda del tipo di doghe impiegate, che possono essere
- Fisse
- Mobili con movimenti meccanici
- Mobili con movimenti elettrici
Vediamo adesso in dettaglio ognuna di queste classificazione cosa comporta in termini di scelte della rete per il materasso da letto.
La struttura dei piani di appoggio
Sul mercato i piani di appoggio più diffusi sono quelli a doghe di legno: quelli a supporto metallico erano utilizzati soprattutto in passato, oggi invece sono considerati un po’ in disuso per almeno due ordini di fattori, ovvero il fatto che col tempo la rete perde rigidità, e può presentare quei fastidiosi cigolii che disturbano il nostro sonno quando ci muoviamo nel letto durante la notte. Il piano d’appoggio a doghe in legno è costituito da listelli in legno posti sul piano in modo orizzontale, di numero e distanza variabile: i migliori sono quelli che presentano almeno 14-15 doghe, a breve distanza l’una dall’altra. Le doghe poi possono essere larghe o strette: più esse sono larghe, maggiore è la rigidità offerta al materasso e di conseguenza il peso che riescono a sostenere, al contrario più le doghe sono strette e numerose, minore è la durezza della base, e contestualmente il peso sostenuto.
Per fare un esempio banale, un materasso matrimoniale a molle si sposerà particolarmente bene con una rete a doghe larghe. Ci sono infine anche le reti che presentano una struttura unica rigida, ovvero le reti ortopediche, di cui parliamo diffusamente nel capitolo successivo dedicato alla rigidità.
La rigidità: anatomico o ortopedico?
Un piano d’appoggio ortopedico è costituito come abbiamo detto da una base rigida, con una serie di fessure presenti allo scopo di consentire la traspirazione del materasso: generalmente questo tipo di base viene utilizzata sotto consiglio medico, soprattutto per chi soffre di problemi di schiena oppure di peso eccessivo, riuscendo in questo modo a trovare il corretto riposo nelle ore notturne. Al contrario gli altri utilizzatori che non hanno questo tipo di problematiche optano per la base anatomica, che risulta adeguata per il supporto di materassi dello stesso tipo realizzati con materiale viscoelastico, poiché in grado di assecondare le linee di questa tipologia di materassi e di conseguenza anche del corpo. Non dobbiamo dimenticare che la rigidità della struttura può essere modificata in quelle reti a motore che consentono di orientare e spostare il letto attraverso movimenti meccanici ed elettrici, come vedremo nel capitolo seguente.
Le reti fisse o mobili
L’ultimo tipo di classificazione delle basi di appoggio ha a che fare con le reti fisse o mobili, ovvero regolabili a seconda delle necessità. Le prime sono più economiche ma meno adattabili, viceversa, benché più costose, le reti motorizzate o più in generale mobili aumentano il grado di comfort e si rivelano particolarmente adatte per chi soffre di problemi motori, di circolazione sanguigna alle gambe o anche di patologie meno gravi come il reflusso gastrico.
Le reti mobili a loro volta si distinguono infatti in basi di appoggio meccaniche, che sono una sorta di via di mezzo tra quelle fisse e le basi di appoggio elettriche, che rappresentano la soluzione più innovativa e tecnologicamente all’avanguardia, avendo un vero e proprio motore elettrico che sposta le doghe in legno o acciaio tramite l’azione di un telecomando.
Le misure
Quando si decide di acquistare una base di appoggio per il proprio letto è assolutamente necessario prendere correttamente le misure in modo da verificare l’aderenza e la compatibilità con il materasso: ovviamente una cosa è avere a che fare con un materasso matrimoniale, che può andare dalla misura standard 160×190 fino ad arrivare oltre i 200 centimetri di lunghezza e i 180 di larghezza, e un altro è invece dover scegliere la base per un materasso d aletto singolo. Non dimentichiamoci anche della misura intermedia di una piazza e mezzo, che offre certamente maggiore comfort rispetto al materasso singolo.
Ma bisogna badare con attenzione anche all’altezza, intesa sia quella del telaio che quella della base, con la prima che solitamente è compresa tra 20 e 30 centimetri, ma può essere modificata. In generale è consigliabile non superare i 70 centimetri per rete e materasso compresi, poiché una maggiore altezza potrebbe compromettere la stabilità strutturale del letto.
Il telaio
Potrebbe sembrare un’eccessiva premura visionare anche il telaio per avere un’idea precisa e non errata del giusto tipo di rete da comprare per il materasso, ma invero è un momento altrettanto fondamentale come il piano di appoggio, in quanto il telaio è la struttura portante della suddetta base, e in quanto architrave dell’intero letto su cui ci adageremo per il nostro riposo notturno svolge un compito essenziale, ovvero sorreggere l’intero piano di appoggio, comprendendo quindi non solo la rete ma anche il peso del materasso, e in ultimo, ma non certo per importanza, quello del nostro corpo.
Come deve essere questo telaio? Poiché le sue caratteristiche qualitative si riscontrano in resistenza, solidità e longevità nel tempo, tale telaio deve presentare sostegni di rinforzo che siano in grado di espletare la funzione sopra descritta. Il sostegno efficace ed efficiente durante il riposo notturno è dato quindi anche dal numero e dalla posizione di questi elementi di rinforzo: maggiore sarà il numero dei sostegni, maggiore sarà la resistenza del telaio, inoltre offrono il loro contributo più prezioso se posizionati longitudinalmente, messi al di sopra rispetto alle doghe, giacché in questo modo riescono meglio a sorreggere tutte le varie parti del letto, evitando che le doghe cedano e si spezzino.